Accantonata la sosta per le nazionali, si riparte con la nona giornata di Serie A che si apre con il Verona che ospita al Bentegodi il Napoli nel pomeriggio, a seguire Inter e Lazio, impegnate rispettivamente in casa di Torino e Sassuolo. Lunch match domenicale tra Roma e Monza che precede le sfide di Bologna, Salernitana e Atalanta contro Frosinone, Cagliari e Genoa, in quello che è a tutti gli effetti l’antipasto che anticipa l’attesissimo big match tra Milan e Juventus. Si chiude lunedì con Udinese-Lecce e Fiorentina-Empoli.
Verona-Napoli
L’Hellas Verona ha vinto 13 delle 60 sfide contro il napoli in Serie A (15N,32P), dato singolare se si considera che ha fatto meglio solo contro Fiorentina e Cagliari (con entrambi 14 successi ottenuti). Dopo l’avvio sprint nelle prime due di campionato chiuse con sei punti all’attivo, gli scaligeri hanno decisamente rallentato il passo ottenendo solo due punti nelle successive sei partite, restando a secco ben quattro volte. Serve una scossa alla squadra allenata da Baroni, il quale ritrova Dawidowicz che comporrà la linea difensiva insieme a Magnani e Coppola. Sugli esterni dovrebbero agire Lazovic e Faraoni mentre davanti spazio a Bonazzoli, ancora a secco nelle partite casalinghe, supportato dalla coppia Duda-Ngonge.
Piove sul bagnato in casa Napoli, che non ha vinto alcuna delle ultime tre gare di Serie A successive alla sosta per le Nazionali (1N,2P) e per di più è reduce da un brutto K.O. casalingo contro la Fiorentina. Per il match del Bentegodi Garcia dovrà sicuramente fare a meno di Osimhen, out durante gli impegni con la Nigeria, e dunque spazio a Giovanni Simeone che proprio con la maglia dell’Hellas ha fatto registrare la sua miglior stagione nella massima serie italiana (17 centri in 35 partite nella stagione 2021/2022). In difesa torna Rrahmani che ha smaltito il problema fisico e farà coppia con Natan. Sorpresa Cajuste in mezzo al campo per sostituire Anguissa uscito malconcio dall’ultima gara al Maradona, mentre a supporto del Cholito agiranno i soliti Politano e Kvaratskhelia.
Torino-Inter
Il Torino ha perso in tre delle ultime quattro gare casalinghe (1N) contro l’Inter in Serie A, dopo che era rimasto imbattuto in cinque (2V,3N) delle sei precedenti partite interne contro i nerazzurri in campionato. Granata che non vincono ormai da un mese (ultimi tre punti il 18/09 contro la Salernitana) e, dato ancora più allarmante, sono a secco di gol da tre giornate. Formazione tipo quella di Juric che ritrova il suo capitano Buongiorno, pronto a riprendersi le chiavi della difesa. Sulle fasce spazio ai due ex Lazaro e Bellanova mentre davanti fiducia a Zapata preferito ancora una volta a Sanabria, con il tandem Vlasic-Radonjic a completare l’attacco.
L’Inter ha pareggiato l’ultimo match di campionato contro il Bologna: con Simone Inzaghi alla guida, soltanto una volta i nerazzurri hanno registrato due pareggi consecutivi in Serie A: nel marzo 2022 (contro Fiorentina e proprio Torino in quel caso). Da sottolineare come i nerazzurri, insieme all’Arsenal, siano l’unica squadra ad aver mantenuto la porta inviolata nei match in trasferta in questo avvio di campionato. Confermata in blocco la formazione titolare con Pavard preferito a Darmian e Barella ancora in vantaggio su Frattesi nonostante le recenti ottime uscite con la maglia azzurra della nazionale. Nessun dubbio in attacco con Thuram a supporto del capitano Lautaro Martinez.
Sassuolo-Lazio
Trend negativo quello del Sassuolo che ha perso ben quattro delle prime otto giornate di campionato e nelle prime nove stagionali di Serie A in tre occasioni ha perso più volte: cinque nel 2013/14 e nel 2017/18, sei nel 2019/20. Inoltre è uscito sconfitto nelle ultime tre partite di Serie A contro la Lazio: i neroverdi hanno una striscia aperta di sconfitte più lunga solamente contro il Napoli (quattro, inclusa una in questa stagione). Per il delicato match del Mapei Dionisi dovrà fare a meno di alcuni pezzi importanti della sua rosa: out Toljan e Matheus Henrique che lasciano il posto a Pedersen e Racic. Confermato l’attacco formato da Bajrami, Laurientè e Berardi a supporto dell’unica punta Pinamonti, già a quota 4 reti in Serie A e a una sola marcatura dall’eguagliare quanto fatto in tutta la passata stagione (5 gol ma in 32 presenze).
La Lazio ha vinto due delle ultime tre partite di Serie A (1P), tanti successi quanti quelli ottenuti nelle precedenti sei partite di campionato (1N, 3P) e ha uno score positivo contro i neroverdi che conta ben 12 vittorie (3N,5P), solo la Juventus ne conta di più (14). Tanti i dubbi di formazione per Maurizio Sarri che ritrova Immobile e Zaccagni non al top della forma, sacrificabili in avvio di gara in favore di Castellanos e Pedro. A centrocampo chace dal primo minuto per Rovella in cabina di regia con Guenduzi che vince il ballottaggio con Kamada e l’insostituibile Luis Alberto a chiudere il reparto. Difesa confermata salvo Provedel, che ha accusato un problema e potrebbe capitolare in favore di Sepe.
Roma-Monza
La Roma ha vinto le ultime due partite di campionato, tante quante nelle precedenti 14 gare di Serie A (2V, 6N, 6P); nel 2023 solo una volta i giallorossi hanno registrato tre successi di fila in campionato: ad aprile (contro Sampdoria, Torino e Udinese). Sono due le sfide totali in Serie A col Monza risalenti alla scorsa stagione: 3-0 all’Olimpico e pareggio 1-1 nel match di ritorno all’U-Power Stadium. Fattore stadio determinante per la squadra di Mourinho che nell’anno solare ha fatto registrare ben 9 cleen sheets su 16 match disputati, meglio solo il Barcellona con 12. Situazione di emergenza quella del tecnico portoghese: l’assenze di Smalling costringe all’arretramento di Cristante nei tre dietro assieme a Mancini e uno tra N’Dicka e Llorente; confermato il centrocampo di Cagliari con Bove, Aouar e Paredes mentre in avanti ballottaggio tra Belotti ed El Shaarawy per affiancare Lukaku, sempre più fulcro dell’attacco giallorosso con una media di un gol ogni 87 minuti giocati con la Roma.
Il Monza ha raccolto 12 punti in questo campionato: +5 rispetto al prime otto partite della Serie A 2022/23; soltanto Inter (+7) e Fiorentina (+8) hanno fatto meglio dei brianzoli tra le squadre che hanno preso parte agli ultimi due massimi tornei a questo punto della stagione. Inoltre i brianzoli non prendono gol da 348 minuti consecutivi: è la serie aperta più lunga di una squadra senza incassare reti in questa stagione nei maggiori cinque campionati europei. Pochi i dubbi per Palladino che, salvo sorprese, dovrebbe schierare la sua formazione tipo: Kyriakopulos e Ciurria confermati sulle corsie cosi come i mediani Pessina e Gagliardini e tutto il blocco difensivo. In attacco ballottaggio tra Vignato e Dany Mota per una maglia da titolare al fianco dell’insostituibile Colpani, a sostegno dell’unica punta Colombo.
Bologna-Frosinone
Il Bologna ha vinto appena una delle quattro sfide in Serie A contro il Frosinone (1N, 2P) e a bilancio conta appena una rete all’attivo, cioè 0.25 a partita, la media più bassa in assoluto per i rossoblù contro una singola avversaria nella competizione. Partenza sprint per la squadra allenata da Thiago Motta che, dopo la sconfitta alla prima giornata contro il Milan, è rimasto imbattuto per le successive sette gare (2V,5N), a solo due partite dal record di gare consecutive a punti arrivate nell’era Mihajlovic (gennaio 2009). Pochi i dubbi da sciogliere nella squadra emiliana che ritrova Kristiansen, pronto a riprendersi la titolarità nella linea a 4 dietro. In mediana Moro si gioca una maglia con Aebischer per affiancare Freuler, davanti Ndoye più di Karlsson assieme a Orsolini e Ferguson alle spalle di Zirkzee.
Il Frosinone non ha ancora trovato il successo in trasferta in questa Serie A (2N, 1P) e, considerata anche la sua scorsa partecipazione al massimo campionato, viene da sei gare esterne di fila senza vittorie. Ciociari particolarmente ispirati contro i rossoblù con i quali hanno vinto due dei quattro match disputati (meglio solo contro il Verona con 3 vittorie). Di Francesco si affida ancora al tridente che ha incantato lo scorso turno di campionato composto da Reiner, Cheddira e Matias Soulè, terzo per occasioni da gol create (17) dietro a Zielinski (25) e Koopmainers (19). Centrocampo confermato con Garritano dal 1′ assieme a Barrenechea e Mazzitelli mentre ballottaggio dietro tra Monterisi e Romagnoli per chiudere la linea a quattro con Oyono, Okoli e Marchizza in difesa di Turati.
Salernitana-Cagliari
Salernitana reduce da un solo punto fatto nelle ultime cinque di campionato, risultati che hanno portato all’esonero di Paulo Sousa in favore di Filippo Inzaghi, chiamato per rimediare a quello che storicamente è il peggior avvio di sempre della squadra campana (tre punti nelle prime otto). Nei 4 precedenti con i sardi in Serie A nessuna vittoria dei granata (2N,2P), ciò nonostante entrambe le formazioni hanno sempre trovato la via del gol. Probabile cambio di rotta del neo tecnico della Salernitana, più orientato verso un 4-3-3 puro: ballottaggio Martegani-Maggiore a centrocampo e linea difensiva a quattro formata da Mazzocchi, Pirola, Gyomber e Bradaric. Davanti conferme per Candreva e Cabral a supporto di Dia, a secco da tre gare e mai arrivato a quattro presenze consecutive senza gol da quando gioca in Serie A.
Cagliari che si ritrova nella medesima situazione della squadra campana: 2 punti collezionati fino ad ora dalla formazione allenata da Claudio Ranieri, peggior avvio di sempre nella storia del club. Sardi vincenti in una sola delle ultime 19 apparizioni in Serie A (1-0 contro il Sassuolo, il 16 aprile 2022) collezionando appena quattro pareggi e ben 14 sconfitte in questo parziale. L’ex tecnico del Leicester ritrova Dossena nei tre dietro, a centrocampo l’unico dubbio da sciogliere è tra Azzi e Augello sull’out mancino mentre in attacco si teme per le condizioni di Luvumbo, uscito acciaccato nel match con la sua Angola, che in caso di recupero affiancherà Petagna.
Atalanta-Genoa
L’Atalanta è reduce dalla rocambolesca sconfitta in casa della Lazio, ma si presenta tra le mura amiche forte di tre cleen sheets interni consecutivi in Serie A e uno score positivo contro il Genoa (8 successi e una sola sconfitta nei 13 precedenti) nonostante i quattro pareggi nelle ultime cinque sfide. Per la Dea solito ballottaggio Musso-Carnesecchi tra i pali, con l’argentino che sembra comunque favorito, difesa confermata così come le corsie di Zappacosta e Ruggeri. Davanti sono in tre per due maglie (De Ketelaere, Lookman e Pasalic) a supporto del grande ex della sfida che porta il nome di Gianluca Scamacca (26 gare nel campionato 2020/21 con la maglia del Genoa con otto gol segnati).
Il Grifone si presenta a Bergamo dopo la discussa sconfitta rimediata in casa contro il Milan scaturita ancora da un gol subito nei minuti finali, come il 50% dei gol totali presi dal Genoa. Vittoria sulla Dea che manca dal 10 gennaio 2016 (2-0 con gol di Dzemaili e Pavoletti) quando sulla panchina sedeva proprio Gian Piero Gasperini, attuale tecnico dell’Atalanta. Gilardino dovrà fare a meno di Martinez, squalificato, e dunque spazio a Leali tra i pali con De Winter, Bani e Vasquez a completare la retroguardia. A centrocampo fa il suo ritorno al Gewiss Stadium Malinovskyi che vince il ballottaggio con Strootman mentre davanti torna titolare Retegui al fianco di Gudmundsson.
Milan-Juventus
Il Milan arriva da una serie di cinque partite senza perdere (3V, 2N) contro la Juventus in Serie A impreziosite da ben quattro clean sheets, tanti quanti quelli messi a referto nelle precedenti 22 gare contro i bianconeri. Rossoneri che hanno trascorso la sosta per le nazionali in testa alla classifica, frutto delle sette vittorie collezionate nelle prime otto giornate nonostante la cocente sconfitta nel derby contro l’Inter, unico neo di questo avvio di stagione. Assenze illustri per Stefano Pioli che, oltre allo squalificato Maignan, dovrà fare a meno anche di Sportiello, out per un problema muscolare avvertito in allenamento. Porta dunque affidata al terzo portiere Mirante il quale non gioca una partita da titolare dal 18 aprile 2021, quando ancora vestiva la maglia della Roma. In difesa tocca a Florenzi far fronte all’assenza di Theo, dubbio centrocampo con Adli verso la riconferma a discapito di Krunic non al meglio. Tridente confermato con Pulisic, Leao e Giroud.
Juventus che si presenta a Milano dopo la vittoria nel derby della Mole arrivata con l’ennesimo clean sheet, il quindicesimo nel 2023 (al pari del Napoli), sintomo di una solidità difensiva ritrovata. Nelle ultime 11 sfide al Meazza il parziale sorride ai bianconeri che vantano sei successi a discapito di quattro sconfitte e un pareggio. Tante le assenze anche per Allegri che dovrà fare a meno del suo capitano Danilo, infortunatosi con la sua nazionale, di Fagioli, causa squalifica in merito al processo relativo alle scommesse, e con tutta probabilità di Federico Chiesa ancora ai box e difficilmente recuperabile. Spazio dunque a Rugani nei tre dietro e Miretti nel ruolo di mezzala con Kostic e Mckennie favoriti su Cambiaso e Weah. Dubbio Milik o Kean a supporto di Dusan Vlahovic, recuperato e pronto a scendere in campo dall’inizio.
Udinese-Lecce
Per la prima volta nella sua storia in Serie A, l’Udinese non ha vinto nemmeno una delle prime otto partite stagionali giocate; con cinque punti conquistati finora, questo è anche il peggior avvio in assoluto dei friulani nell’era dei tre punti a vittoria. Sono solo quattro le reti collezionate dai friulani finora, a fronte di un valore di Expected Goals di 9.07: la differenza negativa tra gol e XG di 5.07 è la seconda più alta di questo campionato dopo quella dell’Empoli (-6.93). Sottil sceglie Kabasele nei tre dietro affiancato da Perez e Bijol; possibile chace dal primo minuto per Zemura sull’esterno mentre davanti ballottaggio aperto tra Thauvin e Success per affiancare Lucca.
Il Lecce non perde a Udine in Serie A dal 2-1 dei friulani del primo febbraio 2012 (in gol Pazienza e Di Natale per i bianconeri, Di Michele per i giallorossi); nelle ultime due sfide in ordine di tempo, una vittoria dei salentini per 2-1 nel 2020 e l’1-1 del novembre 2022. La squadra di D’Aversa è reduce dal pareggio per 1-1 in casa contro il Sassuolo e per la trasferta di Udine i giallorossi potrebbero scendere in campo con lo stesso 11; unico ballottaggio a sinistra con Dorgu che insidia Gallo per un posto nei quattro dietro, in attacco spazio al solito Krstovic che con quattro reti in sette presenze può raggiungere Chevanton (cinque gol in 10 partite) come miglior realizzatore esordiente con la maglia del Lecce.
Fiorentina-Empoli
Avvio storico quello della Fiorentina che per la terza volta nella sua storia raggiunge i 17 punti in otto giornate di campionato, facendo registrare anche una striscia di imbattibilità interna di ben 11 gare consecutive (7V,4N) seconda solo a quella del Milan al Meazza (12). Vincenzo Italiano con pochi ballottaggi da sciogliere dopo la vittoria contro il Napoli al Maradona: difesa confermata per tre quarti con il solo dubbio Biraghi-Parisi sull’out mancino, centrocampo che vede un Bonaventura in rampa di lancio dopo l’ottimo periodo di forma e la prima rete in nazionale, supportato da Arthur e uno tra Duncan e Mandragora. Davanti Brekalo più di Ikonè, chiudono il reparto Nico Gonzalez e Nzola.
L’Empoli ha raccolto solo quattro punti finora: nelle tre occasioni in cui ha collezionato meno di sette punti nell’era dei tre punti a vittoria (quindi in caso di mancata vittoria a Firenze) nelle prime nove gare di un campionato di Serie A, è sempre poi retrocessa a fine campionato. Dati allarmanti che testimoniano il periodo complicato della squadra toscana nonostante il ritorno di Andreazzoli in panchina. Tra i pali Berisha con Luperto a guidare la linea difensiva, confermato in blocco il centrocampo mentre l’unico interrogativo è su Baldanzi che ha accusato un problema alla caviglia e potrebbe cedere il posto a Cambiaghi. Chiudono l’attacco Cancellieri e Caputo.