Nicola Ventola in esclusiva per LeoVegas.News

Nicola Ventola, ex calciatore di Serie A e commentatore sportivo tra i più seguiti del panorama nazionale, è stato intervistato dai microfoni di LeoVegas.News, sito di infotainment Official Training Kit Front Partner di FC Internazionale Milano. Pugliese di origine, ma lombardo di adozione, Ventola si è lasciato andare e ha raccontato alcuni aneddoti legati alla sua esperienza da calciatore professionista con la maglia dell’Inter. L’intervista è disponibile sui canali social di LeoVegas.News.

#YOUTUBE-VENTOLA#

La chiacchierata con Andrea Zenga, figlio dell’ex portiere dell’Inter Walter Zenga, inizia in un campo da padel, sport tanto caro a molti ex calciatori. Compreso Ventola: “Il padel è uno sport facile da giocare che più o meno tutti riusciamo a praticare. È molto aggregante, si creano community e si fanno tornei”. Ma per gli ex atleti agonisti lo sport non può rappresentare un semplice passatempo: “Posso dire che ho più pressione adesso giocando a padel rispetto a quando giocavo a San Siro con 80mila persone? Nessuno vuole perdere e siamo tutti competitivi”. Dopo le tante battaglie tra San Siro e l’Olimpico, la rivalità tra ex calciatori della Roma e dell’Inter continua sui campi di padel, come sottolineato da Ventola: “Il gruppo dei romani è molto forte, Vincent Candelà e Francesco Totti su tutti. Hanno tecnica e intelligenza tattica e hanno iniziato prima rispetto a noi milanesi. Tra i giocatori di Milano, Nick Amoruso è il più forte”.

Spostandosi sul campo da calcio, il focus dell’intervista diventa l’esperienza interista di Nicola Ventola, iniziando dal suo ricordo più bello: “A livello emotivo sicuramente la prima rete in Champions League, quella punizione fantastica: avevo vent’anni, c’erano Ronaldo e Baggio, il Fenomeno mi tocca la palla con il tacco e mi parte un siluro. Sono riuscito a fare gol. Questo ricordo mi resterà a vita nel cuore, è stata l’emozione più grande”. Un fattore fondamentale negli sport di squadra è lo spogliatoio: un clima positivo e sereno tra i compagni aiuta a performare bene sul rettangolo verde. C’è sempre qualcuno che si impegna a far divertire il gruppo e Ventola ha detto che nel suo Inter i più simpatici erano “Di Biagio e Materazzi. Io e Marco ci conosciamo da tempo, suo padre mi ha fatto esordire in Serie A a 16 anni con il Bari. Era nata un’amicizia forte e ci siamo ritrovati a Milano. Poi Marco parla il dialetto barese quindi prendevamo in giro tutti senza farci capire”.

Restando nei ricordi legati allo spogliatoio nerazzurro, l’ex calciatore ha raccontato alcuni aneddoti storici: “Taribo West non giocava mai e un giorno disse all’allenatore Marcello Lippi ‘Mister, Dio mi ha detto che devo giocare’. E Lippi rispose ‘A me non ha detto nulla’. Siamo morti dal ridere”. E ha continuato: “Poi c’è quello legato a Seedorf, che nell’Inter di Cuper non giocava molto. Una volta durante una riunione tattica disse ‘Mister, Gigi non mi passa la palla’. Come i ragazzini all’oratorio”.

Andrea Zenga, che grazie a suo padre ha potuto conoscere la realtà dell’Inter, ha chiesto a Ventola qual è stato il calciatore interista con la personalità più solida e sempre pronto ad aiutare i compagni di squadra. L’ex attaccante, senza dubbi, ha affermato: “El Cholo Simeone, era incredibile, un capogruppo. Prendeva tutta la tensione e la tramutava in energia positiva”. Infine, alla domanda sulla cosa che gli manca più del calcio, Ventola ha risposto: “La quotidianità dello spogliatoio e la preparazione della partita. Non tanto l’evento in sé, ma la pressione durante la settimana”.

Questo e tanto altro nell’intervista di LeoVegas.News a Nicola Ventola.

Registrati alla nostra newsletter!