In vista di Inter-Monza, Andrea Ranocchia, ex difensore che ha vestito la maglia di entrambe le squadre, ha rilasciato un’intervista ai microfoni di LeoVegas.News, sito di infotainment Official Training Kit Front Partner dei nerazzurri. Nella sua chiacchierata con la creator Lisa Offside, Ranocchia si è mosso a tutto campo, parlando degli inizi come attaccante e del suo percorso dalle giovanili alla prima squadra, svelando aneddoti e curiosità.
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“Ho iniziato perché i miei amici giocavano a calcio e mi dicevano di andare” – racconta l’ex centrale umbro ai microfoni di LeoVegas.News – “All’inizio facevo l’attaccante; infatti, il vizio del gol l’ho sempre avuto. Ero forte perché ero altissimo ed ero molto veloce rispetto agli altri. Poi pian piano che passavano gli anni mi spostavano sempre più indietro: trequartista, mediano e infine difensore”. L’istinto da bomber Ranocchia lo ha coltivato anche durante gli anni da professionista, siglando 22 reti tra Serie A, Serie B, Premier League e coppe nazionali e internazionali. Uno su tutti è ben impresso nelle memorie dei tifosi interisti: la rete decisiva nella sfida di Coppa Italia contro l’Empoli.
“Mi ricordo che eravamo disperati, perché la partita era quasi finita ed è stata molto lunga.” – ricorda l’ex difensore nerazzurro – “C’è un lancio lungo, Dzeko la colpisce di testa, la palla resta li e mi sono detto “ci provo”. Non hai tempo per pensare, ti butti. Dovevo solo farla abbassare un po’ perché sennò l’avrei spedita fuori dallo stadio. Ma mi è andata bene, mi sono coordinato nel modo corretto”.
Tra tutti gli avversari sfidati nelle oltre 370 partite da professionista, Ranocchia ha confidato di aver sofferto particolarmente due attaccanti: “Fabrizio Miccoli, rapidissimo e velocissimo nel breve e Fabio Quagliarella, difficile da marcare con i suoi colpi incredibili”. Inoltre, un commento sul giocatore più forte con cui ha condiviso lo spogliatoio: “Fortunatamente con tanti. Ma quello che mi ha impressionato di più è Andrea Pirlo, un talento infinito da sempre. Sembrava avesse 4 o 5 occhi. In 20 anni di carriera ha sempre fatto bene giocando ad alti livelli”.
Durante l’intervista c’è stato anche spazio per raccontare alcune curiosità sulla vita privata di Andrea Ranocchia. “Ora che ho più tempo a disposizione ho scelto di migliorare e perfezionare l’inglese con un corso che faccio tutte le mattine da sei mesi. Vado in palestra e a breve inizierò a giocare a padel: allo sport non riesco proprio a rinunciare. E poi, mi dedico alla mia attività imprenditoriale ad Assisi e, soprattutto, ai miei figli: la mia carriera calcistica non mi ha mai permesso di passare tanto tempo con loro per via dei molti impegni. Ora voglio recuperare e godermeli”. Infine, una battuta sul fantacalcio, tanto caro ai tifosi di tutta Italia: “Non l’ho mai fatto mentre ero professionista, ma l’anno prossimo voglio partecipare. Su quali attaccanti punterei? Non ci sono dubbi: su Lautaro, Berardi, Dybala e Immobile” – e continua, dimostrando un ottimo istinto da fantallenatore – “Ho consigliato Carlos Augusto a un mio amico. Mi è piaciuto subito, è rapido e veloce sia nel lungo che nel breve”.