L’invisibile ma fondamentale metronomo della Roma

Dal suo approdo nella Capitale era parere diffuso che un giocatore con quel talento avrebbe alzato senza dubbio il tasso tecnico dei giallorossi, reduci dagli addii di Nainggolan, Strootman e Paredes. Il suo era il volto della rifondazione del centrocampo della Roma, e nonostante fatichi a collezionare presenze da titolare sotto la guida del nuovo tecnico, è una pedina fondamentale per l’equilibrio del centrocampo romanista.

I primi calci al pallone e gli esordi nel calcio che conta

Il centrocampista inizia sin da piccolo a giocare, partecipando alle fila della SAS Casarsa, una piccola squadra in provincia di Pordenone, per poi riuscire a entrare nel settore giovanile del Milan, dove inizia una scalata che si concretizza con il suo ingresso nella Primavera della squadra meneghina. A soli 16 anni e 278 giorni, l’allora allenatore della prima squadra Massimiliano Allegri rimane stregato, e decide di farlo esordire nella fase a gironi di Champions League, rendendolo il rossonero più giovane di sempre ad esordire nella massima rassegna continentale. Rimane a Milano per quasi 4 stagioni. Nel corso della stagione 2013/14 viene inserito in lista nella Prima Squadra, dove decide di vestire la maglia 24, e riesce a collezionare un complessivo di quattro presenze (tre in Serie A e una in Coppa Italia). Nonostante il risicato minutaggio è la stagione delle “prime volte”: il 13 ottobre arriva l’esordio assoluto nella massima serie italiana, e nel primo match del nuovo anno arriva anche la prima marcatura in Serie A, proprio contro l’Atalanta, e a dicembre del 2014 partecipa, giocando per tutta la partita, nei sedicesimi di Coppa Italia, contro lo Spezia, nella sfida che resterà la sua ultima partita con i colori rossoneri. Nella stagione successiva viene ceduto definitivamente al Benfica, dove riesce a ottenere esperienza e riesce anche a vincere il campionato portoghese e rafforzare il suo bottino di presenze in Champions League. Dopo la parentesi portoghese torna in Italia, in prestito, alla corte del Palermo, dove non riesce a ricavare spazio e viene ceduto al Pescara.

#POST-pescara#

La prima “vera” avventura italiana e l’approdo nella Capitale

Il 27 gennaio 2017 si trasferisce in prestito alla corte di Gian Piero Gasperini, all’Atalanta, con un’opzione per il prolungamento del prestito per un’altra stagione. Il successivo 5 febbraio esordisce con gli orobici, giocando gli ultimi minuti nella partita vinta contro il Cagliari, e nel turno successivo segna la sua prima rete con la nuova squadra, contro i suoi ex compagni del Palermo. Sotto la guida del tecnico piemontese riesce a mettersi in mostra, realizzando ben 3 reti in sole 12 presenze in campionato, e contribuendo a confermare il 4° posto in campionato per la squadra nerazzurra. Grazie a questi numeri, durante la stagione successiva viene riscattato dal Benfica, diventando titolare fisso nel suo nuovo ruolo di mezz’ala e trequartista. Con il nuovo modulo – nelle fila nerazzurre – fa faville, riuscendo a realizzare 3 reti in Europa League, alla sua prima partecipazione, e addirittura 9 reti in Serie A, in 47 presenze complessive in tutte le competizioni.

#POST-Atalanta#

Nella stagione del 2018 – più precisamente l’8 giugno – la Roma ufficializza l’acquisto delle prestazioni di Bryan Cristante per le successive cinque stagioni, versando nelle casse dei bergamaschi 20 milioni più 10 di bonus. Il centrocampista esordisce con la nuova maglia il 19 agosto, subentrando ad El Shaarawy nella vittoria contro il Torino nella prima giornata di campionato, e il 16 settembre trova il primo gol in maglia giallorossa. Nella sua prima stagione alla Roma, ottiene ben 44 presenze – di cui 35 in campionato – nelle quali realizza 4 reti. L’arrivo del nuovo allenatore Paulo Fonseca gli riduce lo spazio in campo, complice anche la concorrenza dei nuovi acquisti Diawara e Veretout, ma comunque riesce a ottenere un discreto minutaggio in Europa League, e nel gennaio 2020 decide di rinnovare il suo contratto con i giallorossi. Sotto l’allenatore portoghese tanta grinta e sacrificio, tanto che viene addirittura spostato a difensore centrale, e queste qualità lo elevano, nella stagione 2020/21, ad essere inserito come terzo capitano della squadra, dietro a Dzeko e Pellegrini, e addirittura capita in diverse occasioni di scendere in campo con la fascia al braccio. Confermato anche sotto al guida del nuovo tecnico Mourinho, nell’agosto 2021 debutta nella nuova competizione della UEFA Conference League, dove ottiene le prime vittorie, e il 26 agosto successivo realizza il suo primo centro nella competizione. Una presenza invisibile ma costante nel centrocampo romanista, un apporto in penombra ma fondamentale, tanto da riuscire a farsi notare anche per diverse convocazioni in Nazionale. Molte sono le critiche dai tifosi, che non vedono le stesse prestazioni degli anni a Bergamo o degli apporti molto più appariscenti, ma il “fantasma” Cristante è sempre presente in campo, e continua imperterrito a rappresentare uno dei metronomi della mediana Capitolina.

#POST-Cristante#

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