Considerato uno dei migliori giocatori italiani di tutti i tempi, Totti è la Roma, un amore infinito, una storia interminabile. Francesco Totti è, per i romani di Roma e tifosi del club romano, l’Ottavo Re di Roma. Per il mondo calcistico e i colleghi calciatori, invece, è di certo uno dei migliori giocatori mai visti sul campo.
Un amore lungo una vita
Nato proprio nella Capitale, nel quartiere di Porta Metronia, il campione italiano si lega ai giallorossi in giovanissima età, nel lontano 1989, quando aveva 13 anni. Un legame mai veramente distrutto, un amore indissolubile che lo ha trasformato in una delle “bandiere” più grandi di sempre. Nelle giovanili della squadra giallorossa cresce come calciatore e come uomo, confrontandosi con campioni del calibro di Giuseppe Giannini, e iniziando a vincere i primi trofei con la maglia della Roma, fra giovanili e Primavera.
L’esordio in Serie A e l’affermazione
Il talento del trequartista spinge tutti i tecnici delle rappresentative a convocarlo. Non passa molto, infatti, che viene notato a Trigoria dall’attuale allenatore della prima squadra, Vujadin Boškov, che a soli 16 anni lo fa esordire nel massimo campionato italiano, dando vita a un crescendo di apparizioni in prima squadra, fino ai primi debutti da titolare, fra Coppa Italia e campionato, tra il 1993 e il ’94. Sotto l’ala protettiva dell’allenatore Carlo Mazzone, Francesco Totti viene definitivamente lanciato nel palcoscenico del calcio che conta: il 4 settembre del 1994 arriva la sua prima rete in Serie A, e in 21 presenze stagionali arriva a realizzare 4 reti (a cui vanno aggiunte le 3 marcature in Coppa Italia). E’ solo nella stagione successiva, però, che il trequartista diventa titolare inamovibile, con il numero 20 sulle spalle. L’unico momento in cui il calciatore ebbe delle riserve sulla sua permanenza alla Roma fu nella stagione successiva, dopo i dissapori con l’allenatore Bianchi, che però si dovette ricredere dopo delle ottime prestazioni del giocatore, che riuscì comunque a completare una stagione positiva. Fu proprio dopo il mancato approdo alla Sampdoria, e dopo Bianchi stesso, che Francesco Totti maturerà l’idea di restare per sempre nella società giallorossa.
#POST-Totti#
La consacrazione, la fascia e l’ascesa fra i migliori di sempre
E’ solo con l’arrivo di Zdenek Zeman che il talento di Francesco Totti esplode definitivamente, direzionando il calciatore verso la trasformazione nel bomber capace di segnare 307 reti in 786 presenze con la maglia della Roma, diventandone il capocannoniere all-time, un primo posto che permane ancora attualmente. Sotto gli schemi dell’allenatore boemo si sposta da trequartista ad attaccante, accoglie sulle spalle la casacca con il numero 10 e iniziò a ricevere il soprannome di “Er Pupone“, nomignolo mai del tutto accettato. In un Atalanta-Roma di Coppa Italia, nella stagione 1998/99, ricevette la fascia di capitano da “Pluto” Aldair, fascia dalla quale non si separa per circa 20 anni. Negli anni della gestione sotto Fabio Capello, anni di transizione, subisce un grave infortunio che gli fa saltare parecchie gare, ma riesce comunque a concludere, ancora una volta, una stagione in positivo, e – dopo l’acquisto di Batistuta – forma il “Trio delle Meraviglie” con Montella e lo stesso “Batigol“, portando la squadra capitolina alla conquista dello storico terzo Scudetto e laureandosi campioni d’Italia. Nello stesso anno porterà la sua Roma a conquistare anche la Supercoppa Italiana, partecipando con un gol nella schiacciante vittoria contro la Fiorentina, fino ad arrivare, nel 2003, a ottenere due Oscar del calcio AIC; come migliore italiano e come migliore calciatore assoluto. Nella stagione 2005/06, nonostante il gravissimo infortunio subito, riesce a vincere la sua prima Coppa Italia, dopo tre finali perse, contro l’Inter campione d’Italia, e due stagioni più tardi porta la Roma alla vittoria, sempre contro l’Inter, di un’altra Supercoppa Italiana, la seconda della carriera dell’attaccante romano. Inoltre, nel corso della stagione 2007-2008, diventò il giocatore con più presenze in Serie A nella storia della Roma, superando le 386 partite di Giacomo Losi.
#POST-Totti ultimo gol#
I record e le ultime partite
Durante l’annata 2015-2016, nella gara d’andata dell’ottavo di finale di Champions League contro il Real Madrid, a 39 anni, Francesco Totti divenne il terzo giocatore più grande di età ad aver preso parte alle fasi a eliminazione diretta del torneo continentale. Nella partita vinta per 3-0 contro il Chievo, diventò il terzo giocatore a toccare quota 600 partite in Serie A, dopo Paolo Maldini e Javier Zanetti. Nel primo febbraio del 2017 la Roma, reduce dal ko al Ferraris contro la Sampdoria, cerca il riscatto nei quarti di finale di Coppa Italia con il Cesena, in una partita apparentemente come tante altre, che però passerà alla storia: dopo il vantaggio giallorosso con la rete di Dzeko, i romagnoli pareggiano, e solo nei minuti di recupero viene fischiato un calcio di rigore per la squadra capitolina. Dal dischetto si presenta proprio il Capitano, che realizza il gol vittoria. Una rete agrodolce: permette, infatti, ai giallorossi di accedere alle semifinali del torneo, ma sarà anche l’ultima rete del Capitano in carriera. In un nefasto giorno per la città di Roma, il 28 maggio 2017, l’attaccante italiano disputò, contro il Genoa, la sua ultima partita con la maglia della Roma, siglando la sua ultima presenza in Serie A, firmandone in totale 619, delle quali ben 20 contro il Parma, la sua vittima preferita. Dopo il suo ritiro, direttamente per suo volere, la maglia numero 10 non è mai stata ritirata, ma il suo peso è innegabile, e l’Eterno Capitano sarà sempre ricordato, fra le mura dell’Olimpico, come l’Ottavo Re di Roma.