La TOP 11 delle sorprese di Euro 2020

Come ogni Top 11 che si rispetti si parte dal modulo scelto e in questo caso abbiamo optato senza particolari indecisioni per un 3-4-3 di pura fantasia. Qui non c’è spazio per giocatori affermati, qui non c’è posto per ingaggi milionari, qui si entra solo se si vuole sorprendere e non conta l’età o l’esperienza, conta solo la voglia di fare la differenza. Detto questo, andiamo insieme a scoprire chi sono i calciatori che abbiamo selezionato per completare l’undici titolare delle sorprese di questo Euro 2020. 

Con il numero 1: Yann Sommer (Svizzera) 

Il caro vecchio Yann ha dimostrato ancora una volta che l’età e l’altezza vogliono dire ben poco, quando tra i pali la follia e l’esperienza trovano la giusta anima per manifestarsi. All’Europeo dimostra ai colleghi di avere ancora la grinta delle prime sudate e i suoi occhiali alla Matrix fanno il resto. Chiedere a Mbappé. 

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Con il numero 2: Joakim Maehle (Danimarca)

Il fratello interviene e conferma: “Ora siamo famosi! A Ostervra vendute 100 maglie dell’Atalanta e per ogni maglia 10 euro finiranno nelle casse della squadra del paese”. Basterebbe questo per definire la crescita di un giocatore arrivato all’Atalanta in sordina e che ha saputo fare la differenza sfruttando l’infortunio di Hateboer. Oggi è senza alcun dubbio una delle più belle sorprese di questa competizione europea per nazionali. 

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Con il numero 3: Leonardo Spinazzola (Italia)

L’esterno basso della Roma dopo una stagione di grande qualità ma con qualche alto e basso, sembra aver ritrovato il passo e la lucidità del girone di andata. Una sorpresa per tanti e soprattutto per gli avversari, ma non per noi amanti del Fantacalcio. Leo pensaci tu! 

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Con il numero 4: Denzel Dumfries (Olanda) 

Denzel per molti addetti ai lavori rappresenta il futuro europeo in quel ruolo e nessuno sembra aver dubbi: sarà lui l’uomo mercato del reparto arretrato di questa estate rovente. Il PSV si sfrega le mani e diciamo che proprio tutti i torti non li ha. GG. 

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Con il numero 5: Kalvin Phillips (Inghilterra) 

Phillips e Sterling soprannominati i “Marley’s Boys” per le chiare origini giamaicane, stanno facendo sognare i tifosi dell’Inghilterra. Se il giocatore del Manchester City è ormai una vera sicurezza di questa Nazionale, Kalvin è una piacevolissima sorpresa. Il Leeds torna a sognare dopo 19 anni passati senza avere un convocato nella selezione dei Tre Leoni e lo fa in grande. Phillips è infatti una delle rivelazioni di questa competizione e se pensate che il suo esordio in Premier è avvenuto solamente un anno fa, tutto è ancora più bello. 

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Con il numero 6: Matteo Pessina (Italia) 

Insieme a Locatelli vero mattatore azzurro di questo Europeo 2020. Il suo apporto alla causa è stato semplicemente straordinario se consideriamo il numero di minuti giocati in rapporto ai gol e al peso delle reti gonfiate. Dopo una stagione a seguire i consigli del Gasp, eccolo qui quasi per caso a indossare la maglia della Nazionale e regalare agli italiani gioie indimenticabili. 

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Con il numero 7: Thorgan Hazard (Belgio) 

Il fratello meno conosciuto della contea di “Hazard” dopo le prestazioni di grande carattere con la Nazionale belga, entra di prepotenza nella nostra Top 11 dedicata alle sorprese di Euro 2020. Un giocatore che ha fatto tanto gavetta, dal Lens al Chelsea per un mese, poi via ai prestiti, prima in patria poi in Bundesliga con il Borussia M’gladbach e dopo 8 anni ecco il lieto fine, il Borussia Dortmund. I gialloneri hanno creduto in lui e nel 2019 hanno acquistato le sue prestazioni per 25,5 milioni di euro. 

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Con il numero 8: Emil Forsberg (Svezia) 

4 gol segnati in 4 partite giocate, 370 minuti indimenticabili per il numero 10 della Svezia. La fantasia e la vena realizzativa di questo giocatore hanno messo in ombra altri pezzi pregiati di questa selezione. Il 29enne del Lipsia ha deliziato il palato fine dei suoi tifosi abituati alle magie di Ibra con giocate di ottima qualità. Questa esperienza farà lievitare il costo del suo cartellino e chissà che la sua chioma bionda possa trovare la Serie A già a partire dalla prossima stagione. 

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Con il numero 9: Haris Seferovic (Svizzera) 

Nella stagione 2010-11 viene acquistato a titolo definitivo dalla Fiorentina, ma solo in otto occasioni in stagioni diverse riesce a trovare spazio. Non solo con la maglia della Viola, ma anche con quella del Novara giocherà nel vecchio stivale. Dal 2017 al Benfica, dove ha trovato finalmente la sua dimensione con medie spaventose. 110 partite giocate e 54 gol messi a segno. Per la Svizzera in questo Europeo il vero uomo in più, uno per intenderci con il carattere giusto per fare la differenza. 

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Con il numero 10: Patrik Schick (Repubblica Ceca)

Definito da molti addetti ai lavori, come la sintesi perfetta del giocatore moderno, Patrik Schick dopo l’esplosione in maglia blucerchiata non ha di certo brillato nell’esperienza all’ombra del Colosseo. Sono passate ormai due stagioni dal suo addio alla maglia giallorossa e prima con il Lipsia e poi con Bayer Leverkusen ha lasciato il segno in Bundesliga. Uno di quei giocatori che da questa competizione uscirà con un nuovo contratto dai tanti zeri, un classe ‘96 che potrebbe regalare ancora molte giocate al calcio contemporaneo. 

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Con il numero 11: Yussuf Poulsen (Danimarca)

Ormai un vero e proprio dipendendente del Lipsia, per anzianità di legame avrà bevuto più Red Bull lui, che tutti i compagni messi insieme. Dal 2013 infatti, Yussuf veste la maglia dei tori rossi, una sicurezza per Julian Nagelsmann. Con l’addio di Werner ha trovato la giusta continuità e questo è servito anche alla Nazionale per ritrovare un giocatore fondamentale negli schemi della Danske Dynamite.

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