La Top 11 dei calciatori più scaramantici

Occhio, malocchio, prezzemolo e finocchio, ego me Baptizzo contro il malocchio. Puh! Puh! Una frase diventata storia, la formula scaramantica pronunciata da un giovanissimo Lino Banfi nella pellicola diretta da Sergio Martino nel 1983. Ognuno di noi almeno una volta nella vita si è affidato a qualche rito scaramantico, a qualche gesto da ripetere prima di un giorno importante. Dal sale gettato alle spalle, alla ricerca disperata della “toccatina di ferro”, passando lontano da quella scala appoggiata al muro, messa lì sicuramente dallo iettatore supremo. I calciatori, chi più e chi meno, hanno sempre fatto uso responsabile di scaramanzia, quella mela al giorno che aiuta a togliersi il medico di torno. Andiamo a scoprire insieme la Top 11 dei giocatori più scaramantici del mondo del calcio.

Cristiano Ronaldo lo schema mentale.

Partiamo da uno dei giocatori più popolari della scena calcistica contemporanea, partiamo insomma da chi è riuscito a dare alla maglia numero 7 più importanza che alla 10, e Beckham ci perdonerà. L’asso portoghese, durante l’allenamento che precede la gara, segue uno schema ben preciso ormai dall’inizio della carriera e non lascia nulla al caso. Entra sempre con il solito piede in campo e deve conoscere perfettamente la posizione della sua famiglia allo stadio. Alcune leggende narrano anche di una vaschetta di acqua calda negli spogliatoi, dove CR7 terrebbe i tacchetti degli scarpini a mollo per 20 minuti prima di indossarli. Sarà vero?

Pepe Reina l’hai fatto il pieno?

L’ex portiere di Liverpool e Napoli, oggi estremo difensore della Lazio sembra avere una passione o meglio un rito scaramantico davvero unico. Come ha raccontato lo stesso Pepe Reina nella sua autobiografia, ai tempi del Liverpool, sei ore prima della gara andava sempre a fare il pieno alla macchina nella stazione di servizio vicino allo stadio. Che poi come benzinaio potrebbe anche starci, ma non è finita qui, perché il numero 1 spagnolo aveva anche un altro rito. La notte prima del match era solito mangiare due toast con prosciutto e formaggio e bere un bel bicchiere di vino, tanto per non farsi mancare nulla.

John Terry, sempre la stessa musica.

L’ex bandiera del Chelsea e capitano inamovibile della nazionale dei tre leoni, diciamo che aveva un rapporto abbastanza unico con la scaramanzia. Terry, infatti, prima di ogni gara ascoltava lo stesso CD di Usher, si sedeva nello stesso posto in pullman, e arrivato negli spogliatoi seguiva altri due passaggi fondamentali. Il primo era quello di legarsi con tre giri di nastro adesivo le caviglie e poi il gran finale, doveva andare a fare pipì per ultimo, anche quando la vescica iniziava a diventare provincia.

Filippo Inzaghi e quella passione per i Plasmon.

Quando pensiamo a Filippo Inzaghi non possiamo fare altro che ricordare l’insuperabile Carlo Pellegatti che ad ogni gol del 9 rossonero, urlava “Pippo Mio! Pippo Mio!”. Lasciamo però in questo caso i nostri ricordi nel cassetto e andiamo a scoprire le “usanze scaramantiche” di casa Inzaghi. Se in tanti sanno che l’attaccante ex Milan durante l’intervallo era solito occupare il bagno per quasi tutto il tempo, non tutti conoscono la sua passione per i dolci. Filippo Inzaghi, infatti, prima di ogni gara si sbranava un intero pacco di Plasmon, lasciandone però sempre due all’interno della confezione. Il suo fisico asciutto era in grado di bruciare tutto, anche gli avversari sul filo del fuorigioco, figuratevi un pacchetto di biscotti.

Matthijs de Ligt e Toni Kroos: Non toccate quelle scarpe!

“Toccatemi tutto, ma non le mie scarpe”. Queste parole potrebbe rappresentare perfettamente lo slogan rivisitato della carriera di questi due giocatori. Il difensore della Juventus non cambia gli scarpini da ormai due anni, sembra essere impossibile ma è realmente così. L’olandese è dalla stagione 2019 con i Lancieri che indossa sia in allenamento che in partita, sempre il solito paio di scarpe. Per noi giocatori amatoriali della domenica potrebbe sembrare normale, ma fidatevi che per un giocatore di Serie A è una vera novità. Dall’altra parte diciamo che il numero quattro della Juventus è in dolce compagnia. Uno dei centrocampisti più forti al mondo, un certo Toni Kroos indossa la stessa tipologia di scarpa ormai da sempre. Scarpini bianchi con inserti azzurri e la solita vestibilità, queste le richieste di Kroos. Adidas in questi anni ha trovato un compromesso con il giocatore e con il Real Madrid, in modo da garantire al numero 8 della nazionale tedesca una zona di comfort nella quale sentirsi a proprio agio.

Gattuso, Galliani e Totti: tre italiani per tre scaramanzie

Partiamo dal Ringhio nazionale e da quella sua strana passione per la lettura. Alcune persone vicino all’ambiente della Nazionale campione del mondo hanno confessato ai giornali di uno strano rito effettuato dall’ex centrocampista del Milan. A quanto pare, Rino Gattuso prima di ogni gara, si chiudeva in bagno e seduto sulla tazza del water in tutta la sua intimità, leggeva alcune pagine di Dostoevskij. Per chi non fosse del mestiere, Dostoevskij non è un amico né di Kulusevski e né di Malinovskyi, ma uno degli scrittori più importanti della scena russa. E il carissimo Fedor non scriveva cose estremamente semplici, ma veri e propri muri di caratteri dalle 1000 pagine in su. Stima massima per Rino

Da un campione del mondo ad un altro, il buon Francesco Totti. Il capitano della Roma ad ogni intervista rilasciata attribuiva meriti e capacità agli avversari di scudetto. Come, ad esempio, dopo il matrimonio di Curci, intervenne ai microfoni di Mediaset dicendo che la vittoria finale del titolo nazionale era ormai nelle tasche degli interisti. Simile l’episodio nel derby della capitale, quando Totti alla domanda su come sarebbe finita la partita, rispose: “Gol di Floccari e vittoria della Lazio”. Chiudiamo la parentesi tutta italiana con il Condor rossonero, con l’uomo mercato per eccellenza dalle parti della Madonnina, l’evergreen Adriano Galliani. L’ex amministratore delegato del Diavolo, per anni durante le partite del suo Milan ha indossato una cravatta di colore giallo. Utilizzata spesso nei derby e in Champions League, ha sempre portato molto bene al club.

Sergio Goycochea: il portiere che marcava il territorio

La sua storia è veramente assurda, è va per forza di cose menzionata nella nostra Top 11 dedicata ai giocatori più scaramantici. Sergio Goycochea difendeva i pali dell’Argentina nel Mondiale del 1990. Il numero 1 della Selecciòn aveva un rapporto molto particolare con la fortuna. Non abbiamo ancora capito come, ma per scacciare ogni tipo di spirito e per garantire la vittoria della sua squadra. Diciamo che la plin plin in questo caso ha fatto il suo giusto corso.

Cruijff tra pugni e gomma masticata

Chiudiamo questa selezione con sua maestà Johan Cruijff. Il numero 14 dell’Ajax, portatore sano del calcio totale, è senza alcun dubbio uno tra i calciatori più scaramantici del rettangolo verde. Alcune leggende narrano che Cruijff prima di ogni partita dei “figli degli dèi” colpiva allo stomaco l’estremo difensore Gerrit Bals e poi in tutta fretta andava a sputare la gomma masticata nella metà campo degli avversari. La fantasia non ha fine e il suo talento ne è stato una chiara testimonianza.

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